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Tempo di lettura:  2,31 minuti
Musica da ascoltare: RISE – Eddie Vedder –  Into the Wild  
Vino in abbinamento: Aries Pecorino Igt Colline Pescaresi 2011
“Come evolve questo vino? “.
Mi capita spesso di ricevere questa domanda quando un cliente acquista uno dei nostri vini. La risposta varia a seconda del vino ma è sempre sincerissima.
Molto dipende dalle condizioni in cui il vino viene conservato una volta acquistato e in generale, dato che di ciò non v’è certezza e dato che il vino va acquistato per essere goduto, il consiglio che diamo è sempre quello di berlo senza tergiversazioni.
A volte però, per curiosità e per passione, può essere interessante saper aspettare e magari dopo qualche anno potersi sorprendere.
Questo è sicuramente il caso del Colline Pescaresi Pecorino Aries: il primo nostro Pecorino nato a Pianella nel 2003 da un vigneto piantato nel 2000 a pergola abruzzese.
Era l’anno della mia svolta bucolica ed era il primo anno che vinificavamo questa varietà, per noi nuova. Mio padre piantò questo vitigno dopo aver acquistato la tenuta di contrada Vicenne nel 2000.
L’impianto fu fatto a pergola abruzzese. Una scelta controcorrente in un periodo in cui l’Abruzzo iniziava a ridisegnarsi a filari. Il filo fu scelto in acciaio invece che in ferro per  maggiore resistenza in caso di neve.  Il 2003 fu il primo anno di vinificazione. Data l’annata caldissima, prendemmo la strada della potenza. Giocammo sulla capacità di quest’uva di mantenere in vendemmia per diversi giorni la sua acidità ( la sua freschezza) e di far emergere, con l’attesa, un ventaglio di componenti aromatiche davvero speciali.
E lo vinificammo con l’uso di legni piccoli che ne esaltarono maggiormente la struttura e la cremosità. I tonneaux in questione li acquistai io da un mercante simpaticissimo che si chiamava Baudoin De Mongolfier.
Comprai da lui solo perchè parlava francese e cosi io potevo praticarlo con lui.
Beaudoin, per ringraziarmi per la fiducia, al primo Vinexpo a cui partecipai, mi invitò a cena in uno chateaux di una coppia di stravaganti e simpaticissimi produttori francesi d’altri tempi che quella sera, dopo avermi mostrato la loro cantina, e i filari lavorati da un cavallo che trainava un aratro, mi cucinarono un’eccelsa anatra al caminetto annaffiata da un loro ottimo Bordeaux.
In ogni caso,  con il passare delle vendemmie, lo stile che siamo andati cercando, è stato sempre più legato all’eleganza e alla freschezza. Abbiamo modificato l’epoca di raccolta anticipandola leggermente lavorando a volte con vendemmie a scalare; abbiamo giocato con i materiali in cantina preferendo l’acciaio al legno e riservando all’elevazione in tonneaux solo una parte del vino ed esclusivamente  a fine fermentazione, con un batonnage sulle ultime frazioni di fecce fini a maggiore sostegno della complessità del vino che resta tutt’oggi un Signor Pecorino e non un Pecorinello.
L’ Aries Pecorino di oggi è molto diverso da quello del 2003. E il percorso è stato lento e fatto di 17 vendemmie.
La vendemmia di  svolta verso il nuovo stile è stata la 2011, in cui l’Aries è a cavallo della sua evoluzione stilistica  e la bottiglia è come un libro aperto in cui leggere questo cambiamento.
Da allora abbiamo provato a fare sempre meglio.
Se hai voglia di provare il nostro Pecorino 2021, puoi trovarlo qui: