Origine
Miglianico
Miglianico è arroccato su di una collina tra Pescara e Ortona; dal quartiere più alto detto “ il Codacchio,” si vede il mare Adriatico a levante e la Maiella a ponente.
Al Codacchio sorge la Chiesa Di San Michele Arcangelo Santuario di S. Pantaleone, prima di questo, a mezza costa si incontra il Castello Masci e, attaccata agli altri palazzi del Piano della Chiesa , in quella che si chiamava Via Sud, è ubicata l’antica dimora Ciavolich risalente alla fine del seicento, il cui corpo principale crebbe, per aggiunte successive , sino a metà ottocento. Una breve scalinata, Via Sud appunto, scende dolcemente lungo tutta la sua facciata di mattoni sino alla piazzetta della fontana, ove affacciano le estreme case sul colle, e la separa sia dal palazzo della “Duchessa” sia dal contiguo Fondaco che la fronteggia.
Il Fondaco è la parte superiore della grande cantina costruita da Francesco Ciavolich: Don Ciccillo, nel 1853. Una galleria sotterranea che passa sotto Via Sud, la collega ai suggestivi locali dalle volte a botte situati sotto il palazzo. Un’ ampia grotta aperta nella parete orientale della cantina venne ulteriormente prolungata durante l’occupazione tedesca sino a sbucare davanti al convento delle Suore di Sant’Anna e sarebbe divenuta rifugio antiaereo nei mesi che precedettero l’evacuazione della famiglia e del paese nel dicembre del 43 . Quello fu l’ultimo anno in cui i Ciavolich vinificarono nell’antica cantina che oggi accoglie i visitatori in un piccolo percorso museale sotterraneo e, al primo livello, è divenuta Vineria che ospita eventi per promuovere sul territorio i vini prodotti.
Produzione
Loreto Aprutino
Di origine molto antica, probabilmente le prime testimonianze risalgono ai primi insediamenti italici del IV- V secolo a.c. Nel 1071 fu contea normanna e poi divenne angioina. Nel XIV secolo fu retta dai D’Aquino e nel XV dai D’Avalos. Nel 1806, il Codice Napoleonico pose fine alle contee. Da visitare: Il Museo delle Ceramiche di Castelli frutto della passione del Barone Giacomo Acerbo. Il Museo dell’Olio nell’antico frantoio di Raffaele Baldini Palladini situato nel Castelletto Amorotti che, secondo alcuni critici, fu realizzato su disegno di Francesco Paolo Michetti suo caro amico. La Chiesa di Santa Maria in Piano di origine romanica, più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, racchiude un bellissimo ciclo di affreschi risalenti ai secoli XII-XV che ripropongono diversi episodi della vita dei santi S. Giacomo di Compostela, S. Tommaso, San Antonio Abate. Sempre all’interno si trova un affresco del Giudizio Universale di proporzioni monumentali realizzato nel 1400 con una tecnica pittorica particolare al fine di creare effetti cromatici più brillanti.
Loreto Aprutino è una cittadina ricca di storia e arte e dal grande spessore culturale.
Oggi, a Loreto Aprutino, in Contrada Salmacina, si trova il cuore produttivo della nostra azienda agricola. 35 ha di vigneti , 3 ha di uliveti, 10 di seminativi che circondano il casale e la cantina. I 35 ha di vigneti sono per meta’ a pergola abruzzese da selezione massale e per metà a spalliera da selezione clonale. Negli ultimi anni abbiamo avviato un’opera di valorizzazione del patrimonio genetico originario proveniente dalle viti che furono piantate negli anni 60.
Attorno a noi, un nutrito gruppo di produttori di qualità che si impegnano da anni nella valorizzazione del territorio e che sono riconosciuti in tutto il mondo per l’eccellenza qualitativa: Valentini, Torre de Beati, De Fermo, Amorotti , Talamonti.
Produzione
Pianella
I primi documenti storici che riguardano Pianella risalgono all’anno 1000 e precisamente all’anno 963 d.C. anno in cui Pandolfo, Principe di Capua, decise la costruzione, sul tempio di Vesta, della Basilica di S. Maria Maggiore. Nel 1487 Ferrante I d’Aragona , e di Napoli, dona la città al Conte Orso Orsini, un romano, nominato cardinale da Papa Sisto IV e nemico di Cesare Borgia. A questi anni risale il meraviglioso Polittico di Pianella, che porta in sé le tracce iconografiche e stilistiche delle influenze romane.
Nel 1514 la Regina Giovanna, la trista reyna, girò il regno con la figlia Giovanna II; quest’ultima venne a Pianella perdendo, secondo la leggenda, una pianella. La storiella della ciabatta fa pensare allo stemma del Paese, posto sulla torre dell’orologio del convento di S. Domenico, in cui è rappresentata una pianella. Nel 1522 Penne e Pianella diventarono feudi di Margherita d’Austria Farnese (Duchessa di Parma) alla cui famiglia rimase fino all’eversione della feudalità..
A Pianella si trova una tenuta Ciavolich di circa 15 ha, di cui 6 a Montepulciano d’Abruzzo e 1 a Pecorino piantati a pergola abruzzese nel 2000. Il resto è una larga distesa di olivi secolari a dritta, da cui produciamo ogni anno un olio tutto di territorio.